L’opera di Francesca De Angelis  suggerisce l’idea di uno scrigno d’eventi misteriosi e celebra il dato di una vita che si estrinseca da ogni angolo del dipinto e soprattutto là dove l’andamento spiralico, un guizzo di luminosità intensa,una scia sostenuta dalla logica del corpo lanciato in un orbita ignota ,parlano di un fotogramma,dove si rimanda all’esistenza nelle sue manifestazioni più lontane dalle logiche verificabili nell’alternarsi delle stagioni. La pittura, intessuta di pennellate larghe e veloci ,vortici e colate di colore, infittisce talvolta la sua trama di gesti,imprime volumi , crea sbarramenti producendo una sorta di respiro interiore nel dipinto che muove la pittura verso un mondo di luoghi primordiali. Talora la consistenza del colore si fa magmatica alludendo ad un accenno di rilievo materico; qui c’è il senso di immagini allo stato nascente, per le quali non è possibile prevedere contorni formali definiti.